
Ehm-Ehm! Prova-Sssà-Sssà! Scusate l'intromissione. Mi rivolgo ai qui presenti per un annuncio poetico. Ecco a voi Pablo, dal Cile...
QUE MUERE?
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permettealmeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore del semplice atto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento di una splendida felicità.
Bravo Pablo Neruda.
E Dio benedica la mia Maestra di Vita che, una domenica mattina di inverno, mi spedì questa poesia. Lunga vita a lei, alla SeiEtty che le scodinzola accanto, e lunga vita alle sue good vibrations, alla flora, alla fiondra, alla posizione dello squalo.
E una strizzata d'occhio a tutti coloro che in questo momento non stanno semplicemente respirando...