понедельник, ноября 02, 2009

A spasso col tempo, tenendolo per la manina

Ho assaporato l'alba e la terra che si sgranchisce dalla nebbia.
Ho ascoltato la civetta lamentarsi sopra l'olmo buio e nero.
Ho camminato per le stanze quando tutto dorme tranne la vita e un orologio appeso al caminetto.
Ho cantato sapori di sale sapori di mare che hai sulla pelle che hai sulle labbra, cieli in una stanza dai soffitti viola, ho cantato anche di generali dietro la collina e poi di ninne nanne inventate e colorate.
Ho baciato accarezzato abbracciato, poi ancora baciato accarezzato abbracciato, e baciato accarezzato abbracciato, tutti i giorni io ho baciato accarezzato abbracciato, bacia' accare' abbra', bacia' accare' abbra'...
Ho pulito, lavato, raschiato, sciacquato e risciacquato, strizzato.
Ma ho sporcato provando io stessa il piacere di un bambino che gioca con la marmellata e lancia a terra il bicchiere mezzo pieno.
Ho imparato ad abbinare i colori con una fantasia diversa e a riempire di allegria una casa.
Ho preparato pappine, frullati e camomille.
Ho visto il mio seno gonfiarsi e zampillare come una fonte d'acqua miracolosa, la mia pancia sgonfiarsi e diventare meno interessante.
Ho abbaiato minacciosa e protettiva come un cane da guardia rabbioso.
Ho segnato nella memoria alcuni momenti, sorrisi, paroline, dentini, passi e cambiamenti.
Ho provato a fare tabula rasa per capire cosa si capisce quando si è appena nati, e per un istante sono entrata in un mondo in cui tutto è stupore, tutto si accavalla senza logiche, senza ansie, senza perchè, in cui la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare, un mondo morbido in cui c'è qualcuno che ti scalda e ti tiene forte per la mano.