пятница, сентября 29, 2006

Per chi suona la campanella

Stamattina mia madre in bagno era tutta in fibrillazione. A colazione ha mangiato poco e si e’ messa una merenda nella borsa (cosa alquanto curiosa e anomala) ed e’ uscita di casa senza giacca, spavalda. Solo dopo ho fatto due piu’ due e mi sono ricordata che oggi e’ il suo primo giorno di scuola (si e’ iscritta quest’anno a ingegneria). Se mi fossi ricordata le avrei legato i capelli con un fiocco, avvolto la mela gia’ affettata nell’alluminio, le avrei infilato lo zainetto in spalla e con un bacio sonoro di fronte ai suoi compagni di classe lasciando lo stampo del rossetto l’avrei minacciata col dito “e non portare a casa note di demerito, intesi?”. Invece ora tutto cio’ che posso fare e’ solo augurarle di vivere questo suo primo giorno (in teoria di primi giorni di scuola ne ha gia’ visti una barca) con l’emozione e la curiosita’ di chi vede davanti a se’ un cammino nuovo tutto da scoprire.
Organizzero’ la sua festa di laurea, e cosi’ mi faro’ perdonare questa mia mancanza... (dottooore!dottooore!dottoredelbucodelcul!vaffanculvaffancul! anche se alla mamma queste cose non si dicono).

Italia sì, Italia no, Italia boh! (l'albero di cachi dei vicini)

Finalmente sono in Patria. Vi scrivo dal divano giapponese di via Rialto, alzo gli occhi dallo schermo e rivedo la Laurin sui libri, e la Vale in asciugamano con turbante che gira per la cucina e fuori c’e’ un bel sole italiano pacioccone. Dal mio rientro in Italia ad oggi ho gia’ provveduto a riempire lo stomaco di pizza, passeggiato per le vie di Bologna, litigato con mio fratello, bevuto caffe’ in via Marsala, fumato goldenvirginia fissando l’albero di cachi nel giardino dei vicini. Sono tornata sana e salva (слава Богу, Signur caru!) dalla Russia, con due valigie di roba e un passaporto dall’aspetto decisamente piu’ vissuto.
Dalla Russia ho portato con se’ anche una quantita’ pesante di pensieri confusionari che alloggiano da un po’ di tempo a questa parte nella mia testa e fanno prurito a volte come un nido di pidocchi scatenati.
Il fatto e’ che non so fino a che punto mi convenga “disfare le valigie”, dato che me ne vado ancora una volta dall’Italia. E l’Italia che mi guarda un po’ sconcertata e mi chiede “macchetthofatto?” (come quel ragazzo che batteva i pugni alla porta del bagno dopo aver sognato di essere stato tradito dalla morosa, storie d’appartamento bolognesi n.d.r.).
Ma Nani, Italia mia, Italia in fiore, ...tu sei la stellaaa/tu sei l’amoreee/quando ti penso/vorrei tornare/dalla mia bella/al focolareee...[...].
Lasciamo Raul Casadei, e cominciamo piuttosto a scrivere due parole di ringraziamento all’Italia per avermi accolta in modo cosi’ meraviglioso.
Perche’ nonostante in questi sei mesi ne siano cambiate di cose (eccome se sono cambiate), l’Italia che ho trovato al mio ritorno si e’ subito data da fare per mostrarmi cio’ che di piu’ famigliare e caro io abbia lasciato.
Come ad esempio questo piatto di tortelli fumanti che mi ammiccano invitanti. Quindi, facciamola breve che altrimenti si fredda, grazie Italia, e buon appetito a tutti.

среда, сентября 06, 2006

Amiche



Io e la mia Amica Ewelina.
Io e la mia Amica Ljuba, nel momento del massaggio (sembra che gli stia dando un gancio, ma invece la sto accarezzando, state tranquiz).

Begli esemplari di homo sapiens, entrambi a modo proprio


La putenza della Russia

... e non e' un fotomontaggio...

In giro per SP



Gente che medita o dorme per strada.
Foto seguente: graffiti made by Maksim i Franja (altri migliori li pubblichero' presto).

Volontari di tutto il mondo, unitevi!

L'ultimo dei Mohicani rema la barca

Blues


A casa dei vicini, quelli che guardano la messa di pasqua per televisione tutta notte. Pazzi. E io cerco di intrattenerli come posso, reggendo il confronto della messa dignitosamente.