суббота, января 24, 2009

Introduzione a "Pensieri da sala pre-parto"

Siamo in dirittura d'arrivo, eh sì. Questa è la frase che ultimamente ripeto ai più carezzandomi la pancia. Ma questa tanto palpata (esibita, bandita, patata) diritturadarrivo, la vogliamo scandagliare (scagliare scartabellare...god bless my Italian..)...la vogliamo insomma analizzare da vicino?

Analizziamola, su Rieducational Channel.

Alla prima analisi tutto sembrerebbe a posto. A parte il cassetto della mia biancheria, tutto sembrerebbe proprio a postissimo. Pancia standard, ematocrito standard, peso standard, shopping a La Standa.

Ad una seconda analisi, già emergono i primi nèi.

Alle analisi successive emergono invece punti neri, bozzi, ascessi, ascissi, ordinate, lingue biforcute, peli superflui, peli sulla lingua, dermatiti, ermafroditi.

Infatti, a ben guardare dentro questo immane buco nero che è la gravidanza (attenzione a non confondervi, al giorno d'oggi esistono un'infinità di buchi neri di natura diversa, bisogna sapersi destreggiare tra le sfumature... A questo proposito consiglio la lettura di Il senso di Smilla per il tartufo), a ben guardare dentro al buco, già si possono evincere le cosiddette “tremarelle da preparto”, o “coccoloni da preparto” che dir si voglia.

Il post che segue vuol essere dunque a carattere puramente divulgativo, sorge infatti dalla mia innata propensione affettiva e solidale nei confronti di quello che -talvolta impropriamente- si definisce “genere umano”. Questo post vuole semplicemente tranquillizzare le future mamme, mettendo allo sbando, alla deriva, alla derivata, all'integrale, alla luce, gli stati d'animo di una mamma in dirittura d'arrivo.

Dalla mamma in particolare, alla mamma in generale. Un passaggio, questo, che non so se mi riuscirà, ma ci proveremo.