суббота, апреля 15, 2006

Dio c'e'

Intro: Sono sana, sono salva, sono a San Pietroburgo (e non alla Cartieraburgo).
E...Amici, vi desidero!

Prima strofa: il Viaggio. Notte passata nell*aeroporto di Berlino. Io che volevo dormire e una georgiana che mi ha scambiata per una psicanalista e mi ha raccontato tutta la sua vita. Ore 7.30 a.m. volo diretto a SP, con la compagnia aerea Air Baltic: una delizia di volo, aereo antidiluviano a pedali (dal finestrino ho visto una mosca che ci superava e ci faceva il gesto dell*ombrello), l*aereo poi ha fatto ben DUE soste, la prima a Riga in un aereoporto di legno stile ikea completamente deserto, la seconda nella pista d*atterraggio di Tallin (colpa della polizia estone che ci ha "dirottati" per fare un controllo, non chiedetemi perche*). Alla fine sono atterrata a SP, totalmente intontita.
(E non mi sono ancora ripresa...)

Ritornello: oi Natasha hai fatto tu la piscia si* Dimitri ne ho fatti venti litri...

Seconda strofa: il Benvenuto nella mia nuova casa. Il quartiere fa molto stile staliniano (effettivamente non mi aspettavo di trovare palafitte palme e amache) con casermoni enormi, strade impantanate, spazzatura ovunque, fango fango fango sopra sotto a destra e a sinistra, tram del primo dopoguerra, file di vecchi mendicanti (che si presentano cosi*: uno accanto all*altro all*uscita della metro, tutti con almeno una stampella di legno -hanno piu' amputazioni che arti. Per fortuna che nei cortili dei condomini ci sono le altalene. Ma non i bambini.
La casa in cui abito e* niente male, ho una camera tutta per me bella grande, e 3 coinquilini. Nella stanza di fronte alla mia c*e* una babushka (=nonna) di 95 anni, aspirante contorsionista, ed e* vigliaccamente in gamba. Perlopiu* se ne sta nella sua stanza ad ascoltare una specie di RadioMaria ortodossa, e la cosa mi aggrada quando mi addormento sempre coi pope che recitano le litanie oltre la mia parete. Ogni tanto le porto una tazza di te', e si rivolge a me sempre cosi': " Sproshite, dorogaja, pochemu' u vas jest' takje krasyvyj ochi? " (=Dite, Cara, perche' avete occhi talmente belli?). Allora mi tocca fare la sminny. Poi c*e* una coppia giovane, Sasha e Alessia. Sasha e* un giovane russo che fa il burbero ed il cinico, ma l'ho sgamato subito che e' buono come il pane. Dopo la prima settimana, sono riuscita a scioglierlo. E adesso siamo gia' amiconi, lui si diverte a prendermi in giro (e d*altronde...come biasimarlo?) e io per vendetta gli vomito addosso frasi a caso in italiano. Insomma, e* lui la mia mamma qui in Russia. E* lui che mi da* i consigli, che mi cucina i piatti tipici quelli che fanno schifo, e* lui che mi sopporta. Buon uomo.
In casa non si nuota nel lusso. Vi spediro* le foto (prima datemi il tempo di svegliarmi da questo intontimento, sono ancora troppo concentrata nel capire cosa ci faccio qui). No, decisamente non si nuota nel lusso... (scusate, ora ci starebbe una bella descrizione della situazione economica russa, ma non sarei esaustiva ne* obiettiva ne* politically correct). Pero' e' pulita (mamma, stai tranqui), domenica poi mi ha preso la mania delle pulizie di primavera e mi sono vestita da badante e ho fatto partire la caccia al microbo.

Rit: Oi Natasha etc etc

Terza strofa: L*organizzazione che mi organizza il lavoro. Si chiama Deutsch-Russischer Austausch (trad. Scambio Russo-Tedesco): lo staff e* difatti composto da soli tedeschi e russi. Un cespo di teste bionde di cui io sono la pecora nera. E* un*organizzazione socio-culturale che ha molte iniziative interessanti, a grandi linee a sfondo sociale e culturale (organizza il nostro lavoro di volontari e lezioni di lingua per stranieri e mostre fotografiche etc).

Quarta strofa: Il lavoro. Ho cominciato solo lunedi' quindi ancora non ho molta esperienza e non conosco bene l'ambiente. Ma vi posso assicurare che il primo impatto e' stato pessimo. A parte che mi devo svegliare tutte le mattine alle 6.30 e farre letteralmente la lotta per entrare sul treno della metro (non avete idea di quanto si poga, non posso indossare gli occhiali esco tutta stropicciata...per fortuna che sono alta eh...), poi prendere l'elektrichka, una specie di trenino che attraversa la steppa ed e' pieno solo di babushke insciarpate fino agli occhi col solito palto' il solito cappellaccio i soliti stivalacci...30 km dopo, arrivo a Pawlowsk, un paesino di boschi e capanne di legno col camino che fuma e le cornacchie al posto dei piccioni. Dalla stazione mi faccio un quarto d'ora (ah, per fortuna durante tutto il tragitto sono in compagnia di ragazzi/e tedeschi miei colleghi) un quarto d'ora dicevo lungo un sentierino in mezzo al bosco...che va be' chiamarlo bosco mi sembra di fargli un complimento. Durante questo ultimo tragitto mi infango fin sotto l'unghia del mignolino. Ma poi finalmente si arriva ad un cancello, si stacca la quarta sbarra a partire da destra e ci si infila nel parco del Detskij Dom (Casa Dei Bambini). Qui le paludi sono piu' profonde ancora, si gira attorno all'orto con degli spaventapasseri spaventosi, del quale si occupano ragazzini disabili di circa 12 anni. Ah, il DD (Detskij Dom) e' un centro per bambini disabili (cosa aspettavo a dirlo?, mah). Poi arriva il bello. Le camere dei bambini, i corridoi, il salone, la saletta di noi volontari. Tutto molto colorato. Tanti giochi, disegni, seggioline. Poi pero' cominci a sentire pianti disperati, urla feroci, vedi seggiole con le cinture di sicurezza (per caviglie cosce polsi braccia collo e testa), l'odore si fa insopportabile, e una infermiera rincorre un bambino che sta scappando dal lettino, lo afferra e lo rificca al suo posto. E i bambini, poi vedi i bambini. Ma...mi permettete di rimandare l'argomento alla prossima volta? In queste sere sto tentando di decifrare un quadernone a ganci enorme, in cui viene descritta la sindrome di ogni bambino, cosa piace loro fare, cosa no, cosa sanno fare, di cosa hanno assolutamente bisogno. Alle mie coinquiline doctors: al mio ritorno vi racconto ogni piu' piccolo particolare medico... La cosa che meno mi e' piaciuta al mio arrivo e' stata l'atmosfera lavorativa... No, i miei colleghi sono davvero in gamba, sono forti, gentili, credo siano il meglio che i bambini potessero aspettarsi. Avro' molto da imparare. Le infermiere, tutte russe, invece, finora mi hanno fatto una bruttissima impressione. Nervose, aggressive, trattano i bambini come oggetti (i babini non vengono riconosciuti dal nome bensi' dal numero scritto sul lettino). Va be', spero di smentirmi presto. Ad ogni modo, l'ambiente e' professionale e competente. Sta di fatto che in questi giorni non posso lavorare perche' devo aspettare i risultati degli esami clinici, necessari per venire a contatto coi bambini. Esami che in Italia non ho fatto e che ho dovuto fare qui in Russia. E cio' mi ha dato l'opportunita' di visitare un ospedale russo. Mamma ti prego, non morire di crepacuore, e' andato tutto bene, gli strumenti erano tutti sterilizzati, ho chiesto esplicitamente di farmi controllare prima ogni ferro che mi ficcavano in corpo. Mamma, davvero, non c'e' niente di cui preoccuparsi (poi ti faccio un discorsino e te lo spedisco via email). Alla fine della giornata aspetto l'elerichka che mi riporti a casa, nel mio bel quartire operaio russo. Entro in casa che c'e' la badante della babushka, una tale Ol'ga che, mammacara, che personaggio. Fortissima, una pancia enorme, gli sgambirli sottili, vestita con una camiciona e la calzamaglia di lana (e sopra la calzamaglia...niente, la veste come se fosse un paio di fuseaux). E ogni giorno mi deve regalare uno schifo di pasticcino russo che mi tocca mangiare per forza.

Quinta strofa: La lingua. Eh, ragazzi, non e' facile neanche questo, qui in Russia. A volte mi incazzo. K chorty ai verbi russi di ottocentomila consonanti tutte attaccate, e k chorty a quel sorrisino ebete che mi stampo in faccia quando alla terza volta devo far finta d'aver capito. Ipocrita. Ma sto gia' facendo passi da gigante, grazie al mio amico Vocabolarietto. Sono forte, sono forte, sono ffffforte. (Se non mi do' un po' di sano coraggio, e' finita gia' in partenza). Insomma, riesco a comunicare a sufficienza. Certe sottigliezze, pero', mi danno sui nervi.

Sesta strofa: Potrei andare avanti ancora per altri sei volumi. Mi sa che tutta questa esuberanza di parole sia dovuta al clima russo, ora giustifico perfettamente un romanzo in tre volumi di Tolstoj (Lev, ti ho capito solo ora, scusami). Vi racconterei dei luoghi turistici, delle usanze della gente, dell'acqua di SP che bisogna bollirla e filtrarla, della peggior toilette di SP, di quella volta che ho chiesto un panino col cane (volevo dire salame e ma non mi ricordavo come si diceva), dei miei pensieri, dei miei sogni, del luogo piu' underground di SP, della spiritualita' che mi ha quasi all'improvviso assalita, del sole che tramonta alle 22 passate. Ma non posso. Voglio sapere di voi. State tutti bene? Scusate se non mi sono fatta sentire per molto tempo, ma qui i contatti non sono facili. Ora sono seduta in un internet point sulla Nevskij prospekt, ho il primo giorno libero da quando sono arrivata. Ho spedito qualche centinaio di cartoline gia', ma presumo che le poste facciano schifo per davvero... Una cosa ho scoperto: che la Russia non e' affatto una leggenda. Ancora non mi vengono le parole per descriverla. E neanche quelle per dirvi quanto [ ].
E qui chiudo, senza parole, ma semplicemente dedicandovi un ballo di S.Vito.

6 Comments:

Anonymous Анонимный said...

più che un viggio pare un'avventura vera e propria in un terra sconosciuta e aliena, ma sappiamo bene che sai come cavartela....
Ciao ciao, a presto.
p.s. Raccogli più informazioni che puoi sulle usanze russe, così poi me le racconti, in particolare i piccoli gesti quotidiani per loro normali, ma che ti sembrano indecifrabili o strani.

9:21:00 AM  
Anonymous Анонимный said...

Ciao bellezza. Sono contento che tu abbia trovato Sasha, mi sembra la persona giusta x traghettarti nell'universo sovietico... e dire che quando sei partita pensavo che andassi a finire in un gulag...
Che posso dirti? Il fatto che la polizia estone rompa le palle è risaputo (come tutte le altre polizie :-) ), il mare di fango in cui sei impantanata presto si asciugherà, i bimbi di cui ti occupi presto non avranno più segreti x te, perchè so che l'impegno che ci metti tu è in grado di infrangere ogni barriera.
L'unica nota mooolto negativa mi sembra che sia il fatto che ti devi alzare alle 6:30, ma vabbè!!!
Di a Babushka che anche in Italia ti dicono che hai gli occhi belli, e cerca di non farti convertire dalle litanie dei Pope.
Ci sentiamo presto... un bacione.
Ronny.

9:47:00 AM  
Blogger Asagao said...

ciaooooooo!!!!
nn ho molto tempo ma devo dire che mi è piaciuta molto questo tuo post. a luglio potrei farne una anch'io :) arrivo il 13!!
a presto e buona continuazione! tranquilla, tanto sei ffffforte!!!!
Vero

2:43:00 PM  
Blogger FraMac said...

certo durry, qui in russia porto gli occhiali da antropologa nella maggior parte del tempo. ti riferiro tutto. intanto grazie mille dei pensieri, degli incoraggiamenti. ho appena dato una sbirciata veloce al tuoblog. ny davaj davaj!, dicono i russi. mannaggia ai blog interessanti. continua cosi'. te beso.

9:36:00 AM  
Blogger FraMac said...

amatissimo ronny, grazie anche a te. nessun pope avra la mia anima, non ti preoccupare, e sasha non prende il posto di nemmeno meta' amico italiano, per ora. come procede l'uni, il lavoro, la ambra e il ciube come stanno? la pizza del ciube e' sempre buona? e lollo come sta? venite poi a trovarmi, per davvero? credo che in vespa ingiugno luglio sia possibile ( ;-P ). ogni volta che vivo qualcosa di nuovo qui penso a quanto sarebbe bello mostrarvela a voi. ah, ultima cosa agli amici reggeton che mi ritrovo: ho conosciuto un gruppo reggae russo. suona strano, ma anche i russi fanno reggae. vi faro' ascoltare il cd. intanto mega abbracci.

9:45:00 AM  
Anonymous Анонимный said...

Ciao Ceska, meno male che hai postato qualcosa altrimenti ci toccava venire li con la jeep di durry!
L'unica cosa che ti volevo dire è che è inevitabile trovarsi un po in difficoltà...ma tutto ciò che non ci uccide ci rafforza...quando tornerai sarai veramente più ricca di prima.
E a uomini? A parte Sasha...
Tanti baci e carezze dalla tua Virgilio ;-)
MArco

10:23:00 AM  

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