понедельник, марта 13, 2006

Elogio alla burla

Sfogliando alcuni album di foto, guardo la mia faccia sorridente, in cui mostro tutta inebriata una dentatura irregolare di dentini storti, gli occhi a fessura, la fossetta sulla guancia sinistra e il mento da vecchina tutto tirato, e il collo infossato nelle spalle. E mi chiedo: ma che ca**o c’ho da ridere?
Poi penso a ieri sera, e anche a ieri mattina davanti al check in, all’altro ieri pomeriggio, al giorno prima, al giorno prima ancora, a quella volta della pocia sotto il tavolo… e ancora: ma che ca**o c’ho sempre da ridere?
Allora mi autoinduco pensieri negativi (la guerra, la fame, la disinformazione, la cacca che puzza, l’ingiustizia, il degrado ambientale, i funerali, mi spruzzo una cipolla negli occhi, la politica, la menzogna, un bambino che piange, la violenza…etc): e subito mi accorgo che un minuto fa me la spassavo, ma il mondo sta andando indubbiamente a rotoli.
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totale tazze d'acqua calda ...

1 Comments:

Blogger FraMac said...

Sì, a rotoli, proprio rotoli di carta igienica, come nella pubblicità dei rotoloniregina in cui un cilindro interminabile di carta si srotola su un prato immenso, metafora del mondo che gira in tondo per inerzia ormai, ha ricevuto la prima spintarella ed è ancora convinto essere in grado di PENSARE. E invece. Gli intellettuali si sono silenziosamente ritirati dalla scena portandosi con sé le ultime scorte di Buonsenso, lasciando soli e abbandonati noi poveri ignoranti: non sapendo più dove andare precisamente, ci stiamo movendo esclusivamente in massa come un gregge di pecore.Ma fortunatamente in questo mondo i Don Quichotte esistono (pochi ma buoni): sono quelli che io chiamo “i Burloni”, che sfidano la sanità mentale propria e altrui ridendosela, ridendo di gusto, combattendo con le palle al vento…ops scusate volevo dire…contro pale al vento di mulini giganteschi. Sono loro gli unici eroi rimasti, in questo terzo millennio in cui non va più di moda né il gladiatore che combatte nell’arena, né il cavaliere templare alla ricerca del Sacro Graal, né l’eroe romantico alla Manzoni, né il Superuomo Zarathustra, né il Postmoderno Straniero, né il Superman, né Giucas Casella: l’eroe del nostro tempo è il Burlone, alla ricerca della Risata perduta. Colui che combatte la noia, la depressione, la rigidità, la artificiosità di un finto Ah ah ah, l’insidiosità di un maligno Ih Ih Ih, la banalità di uno rassegnato Eh Eh Eh.Infatti il mondo è pieno di falsi sorrisi, di bocche tirate e storte: la crapa di Berlusconi, le bicicletta di Prodi, la zanna di Ratzinger, la guancia fiappa di J.W.Bush, la barba di peli pubici di Bin Laden. Poi c’è il nasino di Michael Jakson, i libri di Dan Brown, le scritte sui monumenti, i talk show, le multinazionali, i polli e i piccioni, gli Ogm, gli SMS, i TVB.E molto molto altro, sempre sullo stesso canale.Effettivamente che c’hai da ridere quando le cose stanno così? Certo è sbagliato ridere per cattiveria o per qualunquismo menefreghismo superficialità. Il burlone ride, e così ridendo crea composizioni floreali con questa sporca carta igienica che è il mondo: stravolge la realtà grazie al nonsense e alla sua simpatica verve, scardina tutto quanto per costruirci sopra una logica visionaria che pochi comprendono. Perché colui che sa ridere davvero è solitamente una persona colta, così da poter estendere al massimo il proprio campo d’azione; è un po’ dadaista e surrealista, fatalista, ottimista e pessimista, illogico e boccaccesco. Invece di lamentarsi tutto il giorno, inventa barzellette.Il bello dell’Eroe che si ciba quotidianamente di riso (i.e. l’atto del ridere, e non quello a grani fini, tailandese o parboiled) è che egli non ostenta uno stucchevole filantropismo, né va alla caccia di gloria personale: non ruba ai ricchi per dare ai poveri, non fa la carità, non trae in salvo i gattini impauriti sugli alberi, non giudica, non regala nulla se non risate a destra e a manca. In comune con un Superman o un Barman ha solo il mantello, la calzamaglia e i mutandoni colorati, ma indossati sempre e solo –appunto- per fare il burlone. Il nostro eroe si limita a prenderla sul ridere, non fa niente di più. Al massimo deride. E non dice mai “sto scherzando”.Al mondo d’oggi non potrei vivere senza ridere, così come non potrei bere il brodo senza dado o concepire bagno senza bidè.Giovani e non giovani di tutto il mondo, unitevi e ridete in questo mondo che è tutto un colmo.

10:59:00 AM  

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